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Gli animali di Pinocchio e altre figure di Delfino Tinelli

editore mannarino new
Pubblicato da in Critica Letteraria ·
Tags: GlianimalidiPinocchioealtrefigureDelfinotinelli



Il respiro del mare

editore mannarino new
Pubblicato da in romanzi ·
Tags: ilrespirodelmarediSergioRuggiero
Nel 1571 un nobile di Amantea finanzia una galea da guerra e partecipa con trenta amanteoti alla Lega cristiana promossa da Pio V per soccorrere l’isola di Cipro assediata dagli islamici ottomani, e contrastare la loro inarrestabile avanzata verso il cuore della cristianità. Sbardo è un giovane pescatore di Amantea, ed è affascinato da Mariella, una ragazza con il volto sfigurato da bambina in circostanze strane. La ragazza ha un dono, sa ascoltare il vento dal quale trae ispirazione per raccontare le romanze. Il giovane si assolda per necessità e si imbarca per la guerra, combattendo nella famosa battaglia di Lepanto e vivendo un’incredibile avventura all’insegna del pericolo costante e dell’ansia del ritorno. Ma una terribile minaccia insidia la ragazza e la vecchia "Curandera" con la quale vive, un pericolo strisciante che esplode all’improvviso e che pare destinato a travolgere ogni cosa, e che soltanto il ritorno di Sbardo potrà sventare, se mai Sbardo riuscirà a ritornare.

Storia di Macchia Albanese

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Pubblicato da in antropologia ricerche cultura tradizioni ·
Tags: StoriadiMacchiaAlbanese

Poeti di mandorla amara di Maria Antonietta d'Onofrio

editore mannarino new
Pubblicato da in romanzi ·
Tags: PoetidimandorlaamaradiMariaAntoniettad'Onofrio
Maria Antonietta D'Onofrio, nata nel 1957, vive e lavora come medico di famiglia a Pisticci( Mt) Autrice di poesie, racconti e romanzi, considera la lettura e la scrittura forze trainanti di salvezza e di crescita individuale e sociale. Ha pubblicato due opere di narrativa: "Ora aspetto la vita che mi cerchi" Arduino Sacco Editore (2008) e "Il silenzio che racconta la vita e il rosmarino" Edizioni Progetto Cultura (2010), entrambe premiate in numerosi concorsi letterari. I suoi scritti sono stati spesso spunto per dibattiti e conferenze in molte scuole e presso associazioni impegnate nella lotta contro ogni forma di violenza e per l’affermazione dei diritti umani. “Poeti di mandorla amara” è il suo terzo romanzo. Terzo solo per cronologia, come ama affermare l’autrice, perché ogni nuovo romanzo è un esordio, un insieme di parole che aspettano di essere liberate dalle pagine per arrivare agli occhi di chi liberamente vorrà leggerle e, attraverso gli occhi, portarsele nel cuore. In questo tempo piccolo e frettoloso nel quale tutto si consuma all’istante, le parole dei libri sono impressioni che restano. I protagonisti sono due ragazzi, Filomena e Angelo, alle prese con la propria visione del mondo, frutto di elevata sensibilità e consapevolezza della propria diversità. I due ragazzi, liceali negli anni ’70, si conoscono tra i banchi di scuola, e diventano amici condividendo parole e sogni. Lui desidera diventare uno scrittore, lei un medico. Si ritroveranno nella musica, nei colori della natura e negli scritti dei poeti, nei valori della vita che difendono l’identità di ciascun essere umano. Solitudine e dolore sono, infatti, i sentimenti che delineano le personalità dei protagonisti del romanzo, uniti dai sogni che uniscono per un breve tempo le loro vite. Il libro di Maria Antonietta D'Onofrio “ è una carezza a chi è vittima d’incomprensione, a chi cade nella rete della derisione, a chi è ostaggio del formalismo, a chi è prigioniero del pregiudizio, è un inno alla libertà del pensiero, un canto al diritto della diversità, un grido alla voglia di sognare”. Leggerlo è un’opportunità capace di soddisfare bisogni ancora non emersi, a vincere paure non decantate, a spogliarsi,anzi, di remore, fino a fare diventare due diversi, due eguali, fusi in una sola anima.

La Fine di un Sogno Storia di un Italiano di Mario Aloe

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Pubblicato da in romanzi ·
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“Cosa potevano fare quegli uomini alla fine di un’epoca quando sembrava che la tirannia fosse ritornata a prendere possesso delle terre italiche? Andarono Gioacchino, mio padre e poche decine di altri coraggiosi con la speranza di sollevare le Calabrie, di risalirle alla testa di un esercito di italiani. Finalmente si sentivano liberi, liberi di rischiare e di morire.” Nel racconto consapevole e struggente di un patriota meridionale si dipana la storia di un giovane calabrese: uno di quei giovani abitanti del regno delle Due Sicilie che scelse di stare dalla parte della ragione Dentro le mura di Roma, assediata dai francesi nel 1849, le esistenze giungono a conclusione e le strade della storia s’incontrano in un affresco che descrive insieme alle vite individuali il cammino faticoso che l’idea d’Italia ha dovuto compiere per diventare Nazione “Cosa potevano fare quegli uomini alla fine di un’epoca quando sembrava che la tirannia fosse ritornata a prendere possesso delle terre italiche? Andarono Gioacchino, mio padre e poche decine di altri coraggiosi con la speranza di sollevare le Calabrie, di risalirle alla testa di un esercito di italiani. Finalmente si sentivano liberi, liberi di rischiare e di morire.” Nel racconto consapevole e struggente di un patriota meridionale si dipana la storia di un giovane calabrese: uno di quei giovani abitanti del regno delle Due Sicilie che scelse di stare dalla parte della ragione Dentro le mura di Roma, assediata dai francesi nel 1849, le esistenze giungono a conclusione e le strade della storia s’incontrano in un affresco che descrive insieme alle vite individuali il cammino faticoso che l’idea d’Italia ha dovuto compiere per diventare Nazione “Cosa potevano fare quegli uomini alla fine di un’epoca quando sembrava che la tirannia fosse ritornata a prendere possesso delle terre italiche? Andarono Gioacchino, mio padre e poche decine di altri coraggiosi con la speranza di sollevare le Calabrie, di risalirle alla testa di un esercito di italiani. Finalmente si sentivano liberi, liberi di rischiare e di morire.” Nel racconto consapevole e struggente di un patriota meridionale si dipana la storia di un giovane calabrese: uno di quei giovani abitanti del regno delle Due Sicilie che scelse di stare dalla parte della ragione Dentro le mura di Roma, assediata dai francesi nel 1849, le esistenze giungono a conclusione e le strade della storia s’incontrano in un affresco che descrive insieme alle vite individuali il cammino faticoso che l’idea d’Italia ha dovuto compiere per diventare Nazione

La Rosa D'ajello

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Tags: LaRosad'AjellodiSergioRuggiero
Nel 1268 gli angioini entrarono in Ajello. L'anno appresso assediarono Amantea, e dopo averla conquistata in seguito ad un estenuante assedio, commisero spaventontose atrocità. In un tempo lontano, ottembrato dalla violenza e dall'orrore, una storia di eroismo, di saggezza, di magia e d'amore senza fine.
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