23 recensioni
Ida Procopio Ermetica
Domenica 15 Dic 2024
La lettura del libro “L’urlo della libertà” del nostro caro Sergio Ruggiero, ambientato nell’anno domini 1459 al tempo di Margherita di Poitiers, che a quei tempi rappresentava l’importante marchesa di Crotone e allo stesso tempo castellana di Amantea, che in quel tempo combatteva contro un’atroce rifiuto del popolo amanteano, lascia spazio ad una serie di immagini descrittive e molto ben dettagliate del periodo. Il seguire dei vari avvenimenti della storia che nel romanzo ci viene presentata compongono come tasselli di un mosaico gli aspetti psicologici di un popolo da sempre abituato a lottare. ll libro mostra un affresco di un periodo che ha segnato la storia, descritto secondo la visione soggettiva e descrittiva della partecipazione dei protagonisti del tempo che l’autore fa rivivere anche attraverso alcune proprie fantasie e attraverso dei simultanei dialoghi.
Tina Lojacono - Amantea
Domenica 15 Dic 2024
“L’urlo della libertà” (Mannarino editore Brescia) di Sergio Ruggiero è un romanzo che offre una molteplicità di spunti di riflessione, essendo ricco di eventi e di analisi sulle condizioni sociali della terra di Calabria, calpestata e sconvolta da tanti avvenimenti e tante emergenze nel periodo turbolento, successivo alla morte di Alfonso d’Aragona detto il Magnanimo.
Attraverso una prosa fluida e armoniosa, un linguaggio semplice e di immediata comprensibilità, l’autore ci consegna un incrocio di storie, unite tra loro da un unico filo conduttore: la ricerca e la difesa della libertà.
Egli ben delinea l’intreccio delle vicende personali dei protagonisti con l’evolversi della storia, in cui la razionalità si mescola ad atteggiamenti inconsulti, la fedeltà e la coerenza sono a volte foriere di colpi di testa, mentre il caso e la sorte tiranneggiano sui destini, legando e sciogliendo nodi.
Complimenti all’autore, non solo per l’impianto narrativo, ma perché risulta evidente la sua personale e profonda conoscenza degli eventi storici narrati: il preciso, puntuale, minuzioso lavoro di ricostruzione storica, fa del romanzo un’opera davvero pregevole e di grande valore.
Attraverso una prosa fluida e armoniosa, un linguaggio semplice e di immediata comprensibilità, l’autore ci consegna un incrocio di storie, unite tra loro da un unico filo conduttore: la ricerca e la difesa della libertà.
Egli ben delinea l’intreccio delle vicende personali dei protagonisti con l’evolversi della storia, in cui la razionalità si mescola ad atteggiamenti inconsulti, la fedeltà e la coerenza sono a volte foriere di colpi di testa, mentre il caso e la sorte tiranneggiano sui destini, legando e sciogliendo nodi.
Complimenti all’autore, non solo per l’impianto narrativo, ma perché risulta evidente la sua personale e profonda conoscenza degli eventi storici narrati: il preciso, puntuale, minuzioso lavoro di ricostruzione storica, fa del romanzo un’opera davvero pregevole e di grande valore.
Rosanna Giovinazzo, Polistena.
Domenica 15 Dic 2024
”L’urlo della libertà", un romanzo storico con tutti i crismi, un romanzo maestoso per la ricostruzione rigorosa, densa e ricca, per gli elementi inseriti che vanno dal macrocosmo storico-culturale dell'epoca caratterizzato da tanta miseria, arroganza del potere costituito, ignoranza e superstizione, alle situazioni contingenti dei protagonisti che di quel macrocosmo fanno parte, ma che non si piegano e anelano alla giustizia e alla libertà. Percorso difficilissimo, a rischio della propria vita, ma che, alla fine, si conclude felicemente, almeno, per i protagonisti principali.Un romanzo bellissimo, ricco di citazioni latine ed ebraiche, riferimenti precisi e documenti, che si fondono meravigliosamente con quanto è frutto delle invenzioni e della creatività dell'autore. Si, un romanzo di cui consiglio vivamente la lettura e che potrebbe davvero divenire un testo di riferimento per una fiction televisiva.
Rita Mantuano (Cosenza)
Domenica 15 Dic 2024
In un periodo come il nostro il romanzo di Ruggiero ispira sentimenti di rinascita. Le difficoltà che stiamo vivendo possono indurre a una certa leggerezza, allora ritengo di proporre una di quelle letture che arricchiscono lo spirito, come L'Urlo della libertà, un romanzo che illumina la mente illustrando il nostro XV secolo, le vicende che lo hanno reso irripetibile, i suoi risvolti umani e culturali. Una Storia drammatica e profonda che nulla ha da invidiare per intensità alle vicende coeve tanto celebrate riguardanti altre latitudini, altri territori, altre città.Il romanzo è una tempesta di emozioni. Spiritualità, mistero, sfide intellettuali, battaglie, congiure, amore e sofferenze, riempiono le pagine del libro con un linguaggio colto e incisivo che affascina e rapisce secondo lo stile riconoscibile dello scrittore. Ma ciò che meglio resta è il coinvolgimento del lettore nelle vicende umane dei protagonisti i quali diventano compagni di viaggio, ispirando sentimenti di empatia, di partecipazione, compassione, ammirazione.
Cosicché, accingendomi a chiudere l’ultima pagina, ho dovuto ricominciare a leggere per poterne rivedere i volti e tornare con loro a dialogare. E’ questa la forza di un racconto, quell’indecifrabile attrazione che quando ti si avvince ti avviluppa e ti trascina altrove.
E adesso, so già che quando circolerò per i luoghi del romanzo, mi ritroverò a cercare tra le folle i volti dei protagonisti e tra le antiche pietre i segni della nostra storia.
Cosicché, accingendomi a chiudere l’ultima pagina, ho dovuto ricominciare a leggere per poterne rivedere i volti e tornare con loro a dialogare. E’ questa la forza di un racconto, quell’indecifrabile attrazione che quando ti si avvince ti avviluppa e ti trascina altrove.
E adesso, so già che quando circolerò per i luoghi del romanzo, mi ritroverò a cercare tra le folle i volti dei protagonisti e tra le antiche pietre i segni della nostra storia.
PATRIZIA MAZZITELLI
Domenica 15 Dic 2024
Questo non è un libro: è un luogo e non importa quale, un luogo perso nella nebbia dei secoli. E’ un luogo perché procedendo con la lettura ci si ritrova immersi nella realtà del romanzo, facendone parte e conoscendone i personaggi come avviene nella vita reale.
E tutto raccontato con una chiarezza magistrale.
Ed è un vivere, vivere l’arroganza dei potenti nei confronti delle classi subalterne, l’astuzia dei tranelli orditi ad arte, l’odio e le battaglie tra le contrarie fazioni, l’intolleranza tra le diverse religioni, le traversie dello spirito di fronte alle prospettive ultraterrene, l’anelito di libertà di una città di fronte alle pretese feudali, il travagliato amore di due giovani in un contesto avverso.
E’ un vivere e vedere le vicende dell’eremita di Paola, già santo in vita, che lascia prodigi al suo passaggio ed è seguito dalle moltitudini.
Insomma, è come vivere “dentro il libro”, in prima persona.
Concludo con una “realtà” che si è venuta a creare: verso la fine delle pagine ho perso nottate di sonno nel timore di toccare il segnalibro, per non dover chiudere il contatto con questa insolita ed emozionante narrazione.
E tutto raccontato con una chiarezza magistrale.
Ed è un vivere, vivere l’arroganza dei potenti nei confronti delle classi subalterne, l’astuzia dei tranelli orditi ad arte, l’odio e le battaglie tra le contrarie fazioni, l’intolleranza tra le diverse religioni, le traversie dello spirito di fronte alle prospettive ultraterrene, l’anelito di libertà di una città di fronte alle pretese feudali, il travagliato amore di due giovani in un contesto avverso.
E’ un vivere e vedere le vicende dell’eremita di Paola, già santo in vita, che lascia prodigi al suo passaggio ed è seguito dalle moltitudini.
Insomma, è come vivere “dentro il libro”, in prima persona.
Concludo con una “realtà” che si è venuta a creare: verso la fine delle pagine ho perso nottate di sonno nel timore di toccare il segnalibro, per non dover chiudere il contatto con questa insolita ed emozionante narrazione.
Giovanni Medaglia, Amantea
Domenica 15 Dic 2024
Caro Franco Mannarino, ho letto l’Urlo della libertà, l’ultimo romanzo di Sergio Ruggiero, e ti dico di aver vissuto un’esperienza unica. Per scrivere questo commento ho riletto il libro, l’ho sottolineato e spiegazzato, ho letto le note dell’autore, le numerose recensioni che hai pubblicato e ho approfondito alcune note storiche. Perché il romanzo mi ha preso e portato con sé, facendomi assistere in prima persona agli avvenimenti e rinnovandomi certi interessi culturali.Non so se definirlo capolavoro come più d’uno ha scritto, ma questo romanzo ha davvero qualcosa di unico e di commovente, come raramente ho riscontrato su un libro, e posso dire di averne letti tanti.
Ben curato nella veste editoriale, è straordinario nella prosa e fluido nel linguaggio, ricercato, delicato, violento, profondo, brutale e coltissimo, in grado di suscitare sensazioni di grande intensità emotiva.
Ben curato nella veste editoriale, è straordinario nella prosa e fluido nel linguaggio, ricercato, delicato, violento, profondo, brutale e coltissimo, in grado di suscitare sensazioni di grande intensità emotiva.
Ornella Gaydou, Perosa Argentina (Torino)
Domenica 15 Dic 2024
Leggere è come fare un bel viaggio, i pensieri, guidati dalle parole, ti portano ovunque. Ti rendi conto che stai leggendo un bel libro quando:
- durante la giornata lo "rivivi", ti tornano in mente i protagonisti, fantastichi sulla vicenda e non vedi l'ora di riprendere la lettura;
- trovi parole nuove, bellissime, magari cadute in disuso o poco usate, che ti fanno riflettere a tal punto da consultare il vocabolario per capirne appieno il significato;
- sei alla fine del romanzo e leggi lentamente le ultime pagine perché la storia è così bella che non vorresti che finisse, e una volta terminato devi attendere alcuni giorni per iniziare una nuova lettura perché temi che quello nuovo non sia all'altezza di quello che hai finito. L'urlo della libertà di Sergio Ruggiero rispecchia compiutamente queste caratteristiche e offre al lettore parecchie chiavi di lettura. Quella storica: la vicenda è ambientata ad Amantea nel 1459 e narra le travagliate vicende della Congiura dei baroni e della Rivolta delle plebi. Vi è un enigma che non si concede a facile soluzione ed infine vi è l'amore tra Sammenardino e la bella Nastà di Matò, che nonostante sia proibito, è un amore vero, profondo, puro, che fa sognare ad occhi aperti.
Un intreccio di odio, di amore, di intrighi, di lotta, di conquista, sullo sfondo di vicende medievali imperniate su un antico e davvero interessante retaggio libertario cittadino.
- durante la giornata lo "rivivi", ti tornano in mente i protagonisti, fantastichi sulla vicenda e non vedi l'ora di riprendere la lettura;
- trovi parole nuove, bellissime, magari cadute in disuso o poco usate, che ti fanno riflettere a tal punto da consultare il vocabolario per capirne appieno il significato;
- sei alla fine del romanzo e leggi lentamente le ultime pagine perché la storia è così bella che non vorresti che finisse, e una volta terminato devi attendere alcuni giorni per iniziare una nuova lettura perché temi che quello nuovo non sia all'altezza di quello che hai finito. L'urlo della libertà di Sergio Ruggiero rispecchia compiutamente queste caratteristiche e offre al lettore parecchie chiavi di lettura. Quella storica: la vicenda è ambientata ad Amantea nel 1459 e narra le travagliate vicende della Congiura dei baroni e della Rivolta delle plebi. Vi è un enigma che non si concede a facile soluzione ed infine vi è l'amore tra Sammenardino e la bella Nastà di Matò, che nonostante sia proibito, è un amore vero, profondo, puro, che fa sognare ad occhi aperti.
Un intreccio di odio, di amore, di intrighi, di lotta, di conquista, sullo sfondo di vicende medievali imperniate su un antico e davvero interessante retaggio libertario cittadino.
Mario Bruno - Amantea
Domenica 15 Dic 2024
Ho appena finito di leggere il romanzo storico L’urlo della libertà di Sergio Ruggiero. Peccato che il libro sia già finito malgrado le sue 461 pagine. Dire che racconta una bella storia è poco per come è stata sapientemente scritta. Paragono Ruggiero ai miei scrittori preferiti: Umberto Eco, Lev Tostoy, Victor Hugo, Dan Brown ... Egli descrive ogni scena dei suoi romanzi in modo perfetto. La Storia ovviamente è romanzata ma c’è molto della realtà storica dell’epoca medioevale. Ad esempio le ore che scandiscono la giornata vengono descritte proprio con le ore canoniche di quel tempo (anno 1459), e questa è una cosa che mi è piaciuta molto.
Maria Darida Firenze
Domenica 15 Dic 2024
Il romanzo si incentra sulla vicenda storica della rivolta amanteana contro Margherita di Poitiers, avvenuta in un periodo tragico e tumultuoso della Calabria aragonese del ‘400, che lo scrittore descrive con la sua penna accattivante. Ma questo romanzo è molto di più, perché si sviluppa su un percorso che sfrutta atmosfere mistiche e velati simbolismi. E’ una caratteristica della narrativa di Ruggiero che in questa narrazione è segno distintivo e materia emozionale. Puntando alla decifrazione dei significati nascosti, il lettore è indotto a cogliere gli elementi chiave della trama, spirituali ed esoterici, che hanno a che fare con l'antropologia del Sacro e del bisogno umano della Trascendenza.
Si tratta di un coltissimo terreno di scrittura sul quale Ruggiero si muove a meraviglia, avvolgendo la ricostruzione storica e sentimentale in un vortice di suggestioni dantesche, spiritualismo popolare, teoretica cristiana ed esoterismo ebraico che cattura il lettore e lo accompagna nel racconto.
Ecco perché nei contesti letterari dove non conta l’etichetta, ma la qualità e la sostanza, questo romanzo suscita interesse, e tra i lettori quasi sempre seduzione.
Come giustamente dice la scrittrice romana Assunta Antonini, “L’urlo della libertà” è un “romanzo enorme”.
Si tratta di un coltissimo terreno di scrittura sul quale Ruggiero si muove a meraviglia, avvolgendo la ricostruzione storica e sentimentale in un vortice di suggestioni dantesche, spiritualismo popolare, teoretica cristiana ed esoterismo ebraico che cattura il lettore e lo accompagna nel racconto.
Ecco perché nei contesti letterari dove non conta l’etichetta, ma la qualità e la sostanza, questo romanzo suscita interesse, e tra i lettori quasi sempre seduzione.
Come giustamente dice la scrittrice romana Assunta Antonini, “L’urlo della libertà” è un “romanzo enorme”.
Stefano Giove - Ginosa taranto
Domenica 15 Dic 2024
Devo confessare che la lettura de “L’urlo della libertà” mi ha coinvolto in maniera straordinaria per l’intreccio emotivo che le passioni, le sofferenze, i grandi gesti d’amore, le terribili violenze alle quali i tanti protagonisti hanno dovuto sottostare, che rendono il romanzo avvincente. Certo, il mio può anche essere un coinvolgimento “interessato”, in quanto, l’autore, ha reso protagonista un personaggio che io conosco bene: “u’ Munachicchie” che nel romanzo è divenuto il Monachiello, una sorta di angelo custode che assiste e consiglia il protagonista Sammerardino.
“L’urlo della libertà” è, in primo luogo, la descrizione di eventi storici collegati alla difesa di Amantea quale “Città libera”, alla determinazione, al coraggio e al sacrificio degli amanteoti per difenderla da ogni sudditanza.
Se le vicende di Sammerardino sono il nucleo intorno al quale si sviluppa la storia, il romanzo assegna un ruolo di primaria importanza alle donne. Credo che non si possa concludere questa breve considerazione sul libro di Sergio Ruggiero se non invitando a leggerlo, perché merita di essere letto e credo forse meriti anche che qualche bravo sceneggiatore lo trasformi in sceneggiatura per un film. Le scene d’azione sono descritte in maniera stupenda dall’autore, sono un autentico vortice, che trascina il lettore nel pieno delle vicende e degli scontri; queste sue descrizioni mi ricordano quelle di Carlos Ruiz Zafòn, l’autore scomparso poco tempo fa, che tanto mi ha appassionato.
“L’urlo della libertà” è, in primo luogo, la descrizione di eventi storici collegati alla difesa di Amantea quale “Città libera”, alla determinazione, al coraggio e al sacrificio degli amanteoti per difenderla da ogni sudditanza.
Se le vicende di Sammerardino sono il nucleo intorno al quale si sviluppa la storia, il romanzo assegna un ruolo di primaria importanza alle donne. Credo che non si possa concludere questa breve considerazione sul libro di Sergio Ruggiero se non invitando a leggerlo, perché merita di essere letto e credo forse meriti anche che qualche bravo sceneggiatore lo trasformi in sceneggiatura per un film. Le scene d’azione sono descritte in maniera stupenda dall’autore, sono un autentico vortice, che trascina il lettore nel pieno delle vicende e degli scontri; queste sue descrizioni mi ricordano quelle di Carlos Ruiz Zafòn, l’autore scomparso poco tempo fa, che tanto mi ha appassionato.
Giuseppe Rizzulli - Taranto
Domenica 15 Dic 2024
Al primo impatto, “L’urlo della libertà”, l’ultima fatica letteraria di Sergio Ruggiero edita da Mannarino, quasi ti demoralizza. Perché con le sue oltre 450 pagine, ti viene il dubbio che possa essere il “solito” romanzo storico, impegnativo da leggere e poco attaccato alla realtà contemporanea. Fin da subito però, vuoi per l’abilità dello scrittore nel trovare il giusto bilanciamento fra suspense e velocità di narrazione, vuoi per la pluralità di storie che si intrecciano all’interno del libro e il linguaggio chiaro e ricercato al tempo stesso, questo rischio svanisce, lasciando il posto a un interesse sempre crescente.
All’interno della Storia, inerente le vicende della città d’origine dell’autore, Amantea, nel XV secolo, si inserisce la storia di Sammenardino, trovatello che lavora presso la bottega di Riccardello Rabicano, abilissimo miniatore ed eccellenza, realmente esistita, del Regno di Napoli (come si viene a scoprire dalle interessanti note storiche al termine del romanzo).
Il ragazzo, timido e introverso, vede la sua vita cambiare a seguito di due incontri: quello con Margherita di Poitiers, malvoluta castellana di Amantea, che condivide con lui la passione per la Conoscenza e la voglia di risolvere un enigma affascinante e pericoloso allo stesso tempo, e quello con Nastà di Mato’, un’angelica fanciulla ebrea di cui il Nostro si innamora perdutamente, tanto da essere disposto a tutto pur di poter stare al suo fianco.
All’interno della Storia, inerente le vicende della città d’origine dell’autore, Amantea, nel XV secolo, si inserisce la storia di Sammenardino, trovatello che lavora presso la bottega di Riccardello Rabicano, abilissimo miniatore ed eccellenza, realmente esistita, del Regno di Napoli (come si viene a scoprire dalle interessanti note storiche al termine del romanzo).
Il ragazzo, timido e introverso, vede la sua vita cambiare a seguito di due incontri: quello con Margherita di Poitiers, malvoluta castellana di Amantea, che condivide con lui la passione per la Conoscenza e la voglia di risolvere un enigma affascinante e pericoloso allo stesso tempo, e quello con Nastà di Mato’, un’angelica fanciulla ebrea di cui il Nostro si innamora perdutamente, tanto da essere disposto a tutto pur di poter stare al suo fianco.
Giulia Berardi - Bologna
Domenica 15 Dic 2024
Mi trovo ad Amantea, sul Tirreno calabrese. Una fantastica vacanza, gente cordiale, un mare pulito che in certi orari diventa verde smeraldo, un sole maestoso e un cielo splendido. Dal mio alloggio vedo i ruderi dell’antico castello, e siccome desidero conoscere i luoghi che frequento, leggo un libro che s’ambienta nel medioevo di questa terra. Un romanzo meraviglioso, uno di quei libri che contengono lo spirito di un posto. E allora cerco le tracce del racconto, con i suoi drammi, le sue guerre, i suoi amori, i suoi santi, i suoi demoni, i suoi segreti, i suoi misteri.
E tutto mi appare diverso, e tutto mi appare più bello. Lo so, sono i prodigi della letteratura che a volte altera la percezione delle cose, ma io davvero scopro una terra ricca di cultura e suggestione, dove ogni tramonto mi sembra una poesia e ogni aurora la promessa di una nuova avventura.
Sapete? Qui c’è qualcosa di magico.
E tutto mi appare diverso, e tutto mi appare più bello. Lo so, sono i prodigi della letteratura che a volte altera la percezione delle cose, ma io davvero scopro una terra ricca di cultura e suggestione, dove ogni tramonto mi sembra una poesia e ogni aurora la promessa di una nuova avventura.
Sapete? Qui c’è qualcosa di magico.
Gianni Ranuio - Saronno
Domenica 15 Dic 2024
Ho finalmente terminato di leggere il romanzo storico di Sergio Ruggiero, dopo un anno, per impegni personali, che non mi hanno permesso di essere costante nella lettura.
Il romanzo merita una recensione.
A mio parere è il libro più maturo e concreto dell'autore, che racchiude tutta la sua esperienza, accumulata nei libri precedenti, che trova la massima espressione in quest'opera, giustamente e meritatamente pluripremiata.
La storia e l'ambientazione nel 1459, epoca di grandi cambiamenti e per certi versi violenta e feroce, ci proietta in un mondo, un vissuto, che ci permette quasi di vedere, quei vestiti, quelle facce, quelle sommosse brutalmente soppresse, annusare quegli odori, vedere quei personaggi tanto lontani, quanto in realtà vicini alla nostra epoca per i loro caratteri universali.
Personaggi come Tracozzo, Sammenardino, la Marchesa, la perfidia di alcuni nobili, la redenzione di altri, il coraggio, la viltà, l'amore puro, sono sentimenti umani sempre attuali ed immutabili in ogni epoca.
Leggendo questo romanzo si scopre una Calabria feroce, misteriosa, evoluta, salvaggia, barbara, tutte componenti presenti allo stesso tempo in quel contesto storico.
La sensazione è quella di esserci, di tifare per qualcuno, la voglia stringente è quella di assumere le sembianze di un personaggio.
Io avrei scelto di essere l'eroico e statuario Amanteano e tu?
Il romanzo merita una recensione.
A mio parere è il libro più maturo e concreto dell'autore, che racchiude tutta la sua esperienza, accumulata nei libri precedenti, che trova la massima espressione in quest'opera, giustamente e meritatamente pluripremiata.
La storia e l'ambientazione nel 1459, epoca di grandi cambiamenti e per certi versi violenta e feroce, ci proietta in un mondo, un vissuto, che ci permette quasi di vedere, quei vestiti, quelle facce, quelle sommosse brutalmente soppresse, annusare quegli odori, vedere quei personaggi tanto lontani, quanto in realtà vicini alla nostra epoca per i loro caratteri universali.
Personaggi come Tracozzo, Sammenardino, la Marchesa, la perfidia di alcuni nobili, la redenzione di altri, il coraggio, la viltà, l'amore puro, sono sentimenti umani sempre attuali ed immutabili in ogni epoca.
Leggendo questo romanzo si scopre una Calabria feroce, misteriosa, evoluta, salvaggia, barbara, tutte componenti presenti allo stesso tempo in quel contesto storico.
La sensazione è quella di esserci, di tifare per qualcuno, la voglia stringente è quella di assumere le sembianze di un personaggio.
Io avrei scelto di essere l'eroico e statuario Amanteano e tu?
Fausto Perri - Amantea
Domenica 15 Dic 2024
“L’Urlo della libertà” di Sergio Ruggiero e “Per chi suona la campana” di Ernest Hemingway, due bellissimi romanzi, letti recentemente, che mi hanno dato forti emozioni e che hanno molto in comune.
Due romanzi avvincenti che ti prendono fino all’ultima pagina. Entrambi parlano di libertà. Delle libertà civili della comunità di Amantea del ‘400 che lotta per mantenere la sua demanialità, delle libertà politiche di un popolo nel contesto della guerra civile spagnola del ‘900.
Ma il romanzo di Ruggiero ha qualcosa di più, oltre alla storia d’amore ed alla lotta armata c’è anche l’intervento del soprannaturale e la soluzione di un enigma che alla fine salva tutto e tutti e che mi ha ricordato le terribili atmosfere delle ultime pagine de “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
Il libro di Ruggiero dovrebbe essere letto da tutti gli amanteani che amano il proprio paese e che desiderano sapere qualcosa in più sul loro importante passato, e da tutti coloro che amano una letteratura appassionata ma essenziale che parla non solo al cuore ma anche alla mente.
Due romanzi avvincenti che ti prendono fino all’ultima pagina. Entrambi parlano di libertà. Delle libertà civili della comunità di Amantea del ‘400 che lotta per mantenere la sua demanialità, delle libertà politiche di un popolo nel contesto della guerra civile spagnola del ‘900.
Ma il romanzo di Ruggiero ha qualcosa di più, oltre alla storia d’amore ed alla lotta armata c’è anche l’intervento del soprannaturale e la soluzione di un enigma che alla fine salva tutto e tutti e che mi ha ricordato le terribili atmosfere delle ultime pagine de “Il nome della rosa” di Umberto Eco.
Il libro di Ruggiero dovrebbe essere letto da tutti gli amanteani che amano il proprio paese e che desiderano sapere qualcosa in più sul loro importante passato, e da tutti coloro che amano una letteratura appassionata ma essenziale che parla non solo al cuore ma anche alla mente.
Fabrizio Giambra - Amantea
Domenica 15 Dic 2024
Voglio esprimere un mio pensiero dopo aver letto “L’urlo della libertà”. E’ un romanzo appassionante che, con un linguaggio colto e vigoroso, ricostruisce gli accadimenti di un’epoca lontana facendomi “vivere” un periodo importante della nostra Storia medievale.
Un libro da leggere assolutamente, un vero scrigno di emozioni e conoscenza.
Un libro da leggere assolutamente, un vero scrigno di emozioni e conoscenza.
Angelo Paderni - Passirano, Brescia
Domenica 15 Dic 2024
Gentile Editore Mannarino. Ho letto “L’urlo della libertà” di Sergio Ruggiero, e Le dico che mi ha lasciato senza parole: bello... emozionante... coinvolgente... istruttivo… perfino commovente fino alle lacrime. E allora ritengo doveroso argomentare ciò che dico.
Bello. Perché intenso e dunque contrario alla banalità, profondo in tutte le sue sfaccettature, colto nei contenuti, strutturato nella trama e multiforme nel linguaggio, sapido, brutale, truculento, poetico.
Emozionante. Perché è una scoperta continua, fino all’ultimo rigo, con il mistero che incalza e si intreccia ai fatti, con una deliziosa vicenda d’amore, la travagliata vicenda amanteota di Margherita di Poitiers e un suggestivo epilogo che esalta l’onore di un’antica storia cittadina.
Coinvolgente. Entri nel racconto e lo vivi. Vedi ciò che è scritto e senti i suoi rumori, le voci, gli odori, rimanendo sedotto dall’enigma dell’artefice salernitano e intrappolato nell’orditura della trama.
Istruttivo. Come i romanzi storici che si rispettano fornisce elementi di conoscenza e una plastica rappresentazione di un pezzo d’Italia in un preciso e tormentato periodo storico, partendo da situazioni e circostanze dettagliatamente spiegate nelle note dell’autore.
Commovente. Come in pochi libri mi è capitato di provare. E questo avviene quando il coinvolgimento ti porta ad affezionarti ai protagonisti fino a vivere con loro le vicende narrate.
Bello. Perché intenso e dunque contrario alla banalità, profondo in tutte le sue sfaccettature, colto nei contenuti, strutturato nella trama e multiforme nel linguaggio, sapido, brutale, truculento, poetico.
Emozionante. Perché è una scoperta continua, fino all’ultimo rigo, con il mistero che incalza e si intreccia ai fatti, con una deliziosa vicenda d’amore, la travagliata vicenda amanteota di Margherita di Poitiers e un suggestivo epilogo che esalta l’onore di un’antica storia cittadina.
Coinvolgente. Entri nel racconto e lo vivi. Vedi ciò che è scritto e senti i suoi rumori, le voci, gli odori, rimanendo sedotto dall’enigma dell’artefice salernitano e intrappolato nell’orditura della trama.
Istruttivo. Come i romanzi storici che si rispettano fornisce elementi di conoscenza e una plastica rappresentazione di un pezzo d’Italia in un preciso e tormentato periodo storico, partendo da situazioni e circostanze dettagliatamente spiegate nelle note dell’autore.
Commovente. Come in pochi libri mi è capitato di provare. E questo avviene quando il coinvolgimento ti porta ad affezionarti ai protagonisti fino a vivere con loro le vicende narrate.
Ada Mus' - Amantea CS
Domenica 15 Dic 2024
Amor vincit omnia. Queste parole dal sapore antico si sposano perfettamente con il romanzo del Ruggiero che, con mano sincera e stile ricercato ci porta nella storia di una Calabria dai contorni imperscrutabili dove intrighi, mistero, vicende militari, credenze religiose e misticismo si mescolano in maniera magistrale nelle vite e nelle storie dei protagonisti: Sammenardino, abile miniatore e amanuense che vive un amore travagliato per Nastà di Matò, l’angelo dei libri; Margherita di Poitiers, marchesa colta, raffinata, amata e odiata dagli amanteoti; Cozzitorto, amico fedele di Sammenardino, innamorato del suo mare e della sua città. Ognuno di loro anela anzi, urla un diritto: il diritto alla giustizia, il diritto alla conoscenza, il diritto all’amore, il diritto a un cambiamento.Il romanzo ti entra nel cuore e ti conquista per la colta ricostruzione, la trama raffinata e l’alchimia della scrittura. Le pagine scivolano velocemente tra le dita perché è forte il desiderio di conoscere la storia che rende fascinosa questa Terra e amici i personaggi del racconto. Essi diventano reali, quasi persone di famiglia, fino a desiderare di confidare loro i tuoi segreti più reconditi e a voler partecipare alle loro tribolazioni.
Ed io? Me ne resto qui, nel mio cantuccio, con gli occhi disincantati e colmi di speranza ad ammirare lo splendore del mondo, mentre con gioia e commozione mi lascio naufragare nel gioco delle parole senza tempo e degli sguardi intensi dei protagonisti.
Ed io? Me ne resto qui, nel mio cantuccio, con gli occhi disincantati e colmi di speranza ad ammirare lo splendore del mondo, mentre con gioia e commozione mi lascio naufragare nel gioco delle parole senza tempo e degli sguardi intensi dei protagonisti.
Violetta Galgani - Gaggenau (Germania)
Domenica 15 Dic 2024
Il carattere didascalico del romanzo ne sostanzia l’utilità per la comprensione del ‘Quattrocento italiano. Ma la trama si caratterizza per altri aspetti, come il mistero legato alla soluzione di un seducente enigma intriso di occultismo ebraico e visioni dantesche. Atmosfere mistiche e velati simbolismi diventano sostanza narrativa, la decifrazione dei segni conduce all’universo spirituale ed esoterico di quel Tempo in cui i protagonisti piuttosto che le folle deliranti, irretite da precetti religiosi, miserie sociali, pregiudizi e credenze popolari, si rapportano al destino ultraterreno.“L’urlo della libertà” è un’invenzione narrativa sostenuta da una solida impalcatura storiografica, con una trama emozionante e ricca di colpi di scena che s’impone anche per la potenza del linguaggio, colto e ricercato, poetico nel descrivere l’amore, brutale e truculento nelle scene di violenza, profondo nelle incursioni nello spirito e nella spiritualità.
Già pluripremiato, vincitore del Premio internazionale d’eccellenza “Città del galateo” in Roma, lo consiglio a chiunque ami la narrativa storica di qualità, e a chiunque desideri esplorare dal di dentro una vicenda della Storia italiana, lontana, ma affascinante e misteriosa.
Già pluripremiato, vincitore del Premio internazionale d’eccellenza “Città del galateo” in Roma, lo consiglio a chiunque ami la narrativa storica di qualità, e a chiunque desideri esplorare dal di dentro una vicenda della Storia italiana, lontana, ma affascinante e misteriosa.
Felice Signoretti - Bologna
Domenica 15 Dic 2024
Sergio Ruggiero ci offre una nuova opera, L’urlo della libertà, scritta nello schema tradizionale del romanzo storico, ma densa di valori simbolici che travalicano tale schema per offrirci continue riflessioni sul destino dell’uomo, sui suoi fallimenti, sul rapporto sempre aperto e mai risolto tra il finito e l’infinito, la realtà e l’aldilà, la vita quotidiana e il mistero di ciò che oltre si pone. E’ l’amore del protagonista Sammenardino per Nastà, fanciulla ebrea figlia di un libraio di Cosenza. Questa storia d’amore è soggetta nella sua purezza e nella sua autenticità alla violenta forza degli elementi esterni, alla ostilità di individui e popoli che la sovrastano, ai diabolici interventi che la negano. E con essa si sviluppa il lato più misterioso legato alle entità occulte che pure nel racconto condizionano la storia: la soluzione di un indovinello che può recare sventura e dolore e che s’intreccia con la figura del Golem, spirito ebraico legato all’idea della creazione dell’uomo, di origine biblica alto-testamentaria e haggadica, passato nella letteratura talmudica e kabbalistica, nonché nelle ricerche alchemiche rinascimentali.
Negli intrecci del romanzo la violenza assume forme aberranti: massacri, stupri, omicidi, esecuzioni, contrapposte a quei nobili sentimenti che animano i personaggi principali, manifestazioni della verità del messaggio evangelico...
Negli intrecci del romanzo la violenza assume forme aberranti: massacri, stupri, omicidi, esecuzioni, contrapposte a quei nobili sentimenti che animano i personaggi principali, manifestazioni della verità del messaggio evangelico...
Claudia Massanelli - Taranrto
Domenica 15 Dic 2024
Il romanzo storico, generalmente, non è nelle mie
corde, ma leggere "L'urlo della libertà'' è stata una scoperta.
Solitamente mi rifugio tra le pagine di libri che rientrano nella mia comfort zone, destreggiandomi tra generi che poco si allontanano dal thriller e dall' horror. Immergermi nel romanzo storico è stata un'esperienza totalmente nuova, tanto diversa dal mio angolino sicuro, quanto piacevole. Mi sono accorta di aver sempre avuto, inconsciamente, un certo pregiudizio nei confronti di un genere che non conoscevo. Una città mediterranea che ha qualcosa da raccontare, figlia di un passato in cui tradizioni popolari e storia, patrimonio culturale e finzione, si fondono come sabbia e acqua salata.
La prosa, ricca e scorrevole, accompagna capitoli brevi che creano spunti per una molteplicità di storie in cui le vite dei personaggi secondari riescono a trovare il proprio spazio.
corde, ma leggere "L'urlo della libertà'' è stata una scoperta.
Solitamente mi rifugio tra le pagine di libri che rientrano nella mia comfort zone, destreggiandomi tra generi che poco si allontanano dal thriller e dall' horror. Immergermi nel romanzo storico è stata un'esperienza totalmente nuova, tanto diversa dal mio angolino sicuro, quanto piacevole. Mi sono accorta di aver sempre avuto, inconsciamente, un certo pregiudizio nei confronti di un genere che non conoscevo. Una città mediterranea che ha qualcosa da raccontare, figlia di un passato in cui tradizioni popolari e storia, patrimonio culturale e finzione, si fondono come sabbia e acqua salata.
La prosa, ricca e scorrevole, accompagna capitoli brevi che creano spunti per una molteplicità di storie in cui le vite dei personaggi secondari riescono a trovare il proprio spazio.