2 recensioni
Ezio
Sabato 14 Dic 2024
Dalle prime pagine del libro, mi son sentito in viaggio avvertendo quelle emozioni che trasportavo nella valigia adagiata nel corridoio del treno.
L’autrice trasferisce nel suo romanzo quegli stati d’animo che ti avvolgono e ti riportano sul bordo del binario, l’annuncio dell’arrivo del treno aumentava le palpitazioni, come se dovessi affrontare un avversario senza conoscere la sua forza.
Quella visione dell’ultimo lembo di mare calabrese al passaggio del treno mi è rimasta nella mente, lasciavo la mia terra per andare a lavorare al nord, dove non sentivo i profumi della mia terra, l’odore di biancospino, di gelsomino e mi tornavano in mente i fiori rosa dei peschi che coloravano il paesaggio, come le piume dei fenicotteri pennellano la lingua di terra di una riserva naturale.
Nel libro la figura del nonno è l’essenza della dignità, colui che cerca con le parole a convincere il figlio che le lotte dei lavoratori sono anche le sue, per garantirgli quei diritti calpestati che rendono un lavoratore un cittadino degno di appartenere alla comunità.
Il romanzo è un alfabeto dove si costruiscono quelle parole, di rivendicazione dei diritti dei lavoratori, ma soprattutto i diritti delle donne come cittadine libere senza pregiudizi che mettono a disposizione della comunità la propria intelligenza.
“Il treno un bagaglio di esperienze custodito nella mente, fatto di sguardi, profumi, paesaggi che si mischiano alle tue tradizioni rafforzando la voglia di ritornare ad ascoltare il mare”.
L’autrice trasferisce nel suo romanzo quegli stati d’animo che ti avvolgono e ti riportano sul bordo del binario, l’annuncio dell’arrivo del treno aumentava le palpitazioni, come se dovessi affrontare un avversario senza conoscere la sua forza.
Quella visione dell’ultimo lembo di mare calabrese al passaggio del treno mi è rimasta nella mente, lasciavo la mia terra per andare a lavorare al nord, dove non sentivo i profumi della mia terra, l’odore di biancospino, di gelsomino e mi tornavano in mente i fiori rosa dei peschi che coloravano il paesaggio, come le piume dei fenicotteri pennellano la lingua di terra di una riserva naturale.
Nel libro la figura del nonno è l’essenza della dignità, colui che cerca con le parole a convincere il figlio che le lotte dei lavoratori sono anche le sue, per garantirgli quei diritti calpestati che rendono un lavoratore un cittadino degno di appartenere alla comunità.
Il romanzo è un alfabeto dove si costruiscono quelle parole, di rivendicazione dei diritti dei lavoratori, ma soprattutto i diritti delle donne come cittadine libere senza pregiudizi che mettono a disposizione della comunità la propria intelligenza.
“Il treno un bagaglio di esperienze custodito nella mente, fatto di sguardi, profumi, paesaggi che si mischiano alle tue tradizioni rafforzando la voglia di ritornare ad ascoltare il mare”.
Marco
Venerdì 13 Dic 2024
Storia avvincente che scorre con ritmo piacevole. Imperniato sulla figura femminile della quale ne mette in risalto la grande forza interiore, racconta con dovizia di particolari la vita contadina in un paese della Sicilia e percorre la storia del nostro Paese negli anni del dopoguerra. Scritto bene, con ottima vena poetica, è ricco di buoni sentimenti.