13 recensioni
Rosa Chirumbolo, Amantea
Domenica 15 Dic 2024
La sapiente regia narrativa si colora di suggestioni culturali elevatissime, di incursioni nei misteri dell’arcano e del soprannaturale, di passioni umane, di potenti manifestazioni dell’antica devozione popolare e di affascinanti implicazioni di carattere dogmatico, in un contesto contrassegnato dall’impronta dei gesuiti, con uno straordinario senso della misura, in cui emerge una capacità tecnica e linguistica arricchita talora da deliziose intarsiature dialettali, e attrezzata di un pragmatismo evocativo capace di attribuire alla parola la sua esatta dimensione, senza possibilità di equivoci e inutili divagazioni, secondo la migliore tradizione narrativa inglese.
Un grande romanzo, un vìvido spaccato della società meridionale del tempo, irretita dalla superstizione popolare, da inquietanti delitti e dagli abusi dei latifondisti, un’opera in grado senza dubbio di proiettare la Calabria in un panorama letterario superiore per originalità, tenore, stile e qualità di contenuti.
Un grande romanzo, un vìvido spaccato della società meridionale del tempo, irretita dalla superstizione popolare, da inquietanti delitti e dagli abusi dei latifondisti, un’opera in grado senza dubbio di proiettare la Calabria in un panorama letterario superiore per originalità, tenore, stile e qualità di contenuti.
Anna Bergamaschi (Milano)
Domenica 15 Dic 2024
Il tema del nostos e dell’amore senza tempo tra Sbardo e Mariella, l’affanno di Remigio di fronte alla ricomparsa del peccato nelle oscure sembianze di Betta, la magnifica vicenda della Curandera, la tormentata catarsi dell’eroe del mare e gli artigli insanguinati di una guerra senza fine, sono le principali orditure del romanzo che si incrociano e si incastrano a mestiere secondo un felicissimo teorema letterario tanto caro allo scrittore amanteano.
Come diceva Umberto Eco, chi legge vive tante vite. Ed è senz’altro vero leggendo “Il periplo degli immortali” che, ammetto, mi ha coinvolto emotivamente concedendomi di assistere dalla prima fila a uno dei momenti più drammatici e importanti della Storia moderna occidentale, e mi ha “costretto” a condividere le vicissitudini dei protagonisti, tornando così indietro di quasi cinque secoli per viaggiare ad occhi aperti nella Storia.
Dico semplicemente che “Il periplo degli immortali” è un romanzo che fa commuovere, riflettere e tremare, ed è per questo che il Centro Donna, non solo e non tanto per le tante premiazioni ricevute dal libro e dall’autor
Come diceva Umberto Eco, chi legge vive tante vite. Ed è senz’altro vero leggendo “Il periplo degli immortali” che, ammetto, mi ha coinvolto emotivamente concedendomi di assistere dalla prima fila a uno dei momenti più drammatici e importanti della Storia moderna occidentale, e mi ha “costretto” a condividere le vicissitudini dei protagonisti, tornando così indietro di quasi cinque secoli per viaggiare ad occhi aperti nella Storia.
Dico semplicemente che “Il periplo degli immortali” è un romanzo che fa commuovere, riflettere e tremare, ed è per questo che il Centro Donna, non solo e non tanto per le tante premiazioni ricevute dal libro e dall’autor
Stefano Giove - Ginosa taranto
Domenica 15 Dic 2024
Ho letto il romanzo di Sergio Ruggiero tutto d’un fiato, non riuscendo a staccarmi dal libro perché fortemente incuriosito dalla sorte di Sbardo, di Petrilishca e della “Vrusciata”, come accade per un giallo.
Eppure leggevo un romanzo storico che racconta una delle più “grandiose” e drammatiche vicende del passato: la battaglia di Lepanto, uno scontro di eserciti e di civiltà che ha segnato i nostri destini.
Sergio Ruggiero ha saputo raccontare il ruolo di una comunità, quella amanteota, nel contesto di un grande evento storico, e lo ha fatto attraverso le vicende dei personaggi veri e inventati che animano il romanzo.
L’abilità di raccontare un evento storico descrivendo luoghi, credenze popolari e costumi di un’epoca storica ormai lontana, esprime la straordinaria bravura dell’autore.
Il Periplo degli Immortali è un capolavoro letterario che meriterebbe di essere studiato nelle scuole perché racconta il ruolo che anche il Meridione periferico ha rivestito in quel frangente epocale e apre una finestra e uno spunto di riflessione sui pregiudizi e sulle superstizioni che condizionavano la società del tempo.
Eppure leggevo un romanzo storico che racconta una delle più “grandiose” e drammatiche vicende del passato: la battaglia di Lepanto, uno scontro di eserciti e di civiltà che ha segnato i nostri destini.
Sergio Ruggiero ha saputo raccontare il ruolo di una comunità, quella amanteota, nel contesto di un grande evento storico, e lo ha fatto attraverso le vicende dei personaggi veri e inventati che animano il romanzo.
L’abilità di raccontare un evento storico descrivendo luoghi, credenze popolari e costumi di un’epoca storica ormai lontana, esprime la straordinaria bravura dell’autore.
Il Periplo degli Immortali è un capolavoro letterario che meriterebbe di essere studiato nelle scuole perché racconta il ruolo che anche il Meridione periferico ha rivestito in quel frangente epocale e apre una finestra e uno spunto di riflessione sui pregiudizi e sulle superstizioni che condizionavano la società del tempo.
Rosa Giardino - Aiello Calabro
Domenica 15 Dic 2024
“Mare nostrum “per i romani, “Mare bianco” per i turchi, centro del mondo per tanti secoli: il Mediterraneo è stato crocevia di arte, di cultura, di storia, di linguaggi. Le sue acque percorse in lungo ed in largo da numerosi popoli sono state protagoniste di tanti scontri, confronti, scambi. Questo mare intercontinentale ci ha permesso di conoscere saperi millenari favorendo connubi felici e nascite di città che hanno scritto pagine di storia indimenticabili. E’ stato ed è ancora oggi teatro di conflitti sopiti e mai risolti, portatore di speranze che spesso si sono dissolte e perdute tra i suoi flutti. Nel romanzo di Ruggiero si racconta di questo mare, della voglia di conquista ed espansione dell’impero Ottomano, della battaglia di Lepanto. Tempi lontani, storie dimenticate, lo scontro fra oriente e occidente mai veramente risolto e ancora oggi attuale. In mezzo a tutto ciò la vita di un piccolo centro, Amantea, che vive in simbiosi con il suo mare, e che partecipa attivamente all’evolversi di questi eventi e ne è protagonista.
Nel libro si coglie la lotta continua tra il bene e il male e si celebra la bellezza della vita in tutte le sue forme. La saggezza di uomini illuminati fa da contrasto alla stoltezza e ai comportamenti bigotti di chi crede in una religiosità solo esteriore.
L’amore viene espresso in tutte le sue forme. L’amore per il sapere, per una donna, per la verità, per la giustizia, l’amore per la vita, l’amore per la parola di Dio, per il posto in cui si ...
Nel libro si coglie la lotta continua tra il bene e il male e si celebra la bellezza della vita in tutte le sue forme. La saggezza di uomini illuminati fa da contrasto alla stoltezza e ai comportamenti bigotti di chi crede in una religiosità solo esteriore.
L’amore viene espresso in tutte le sue forme. L’amore per il sapere, per una donna, per la verità, per la giustizia, l’amore per la vita, l’amore per la parola di Dio, per il posto in cui si ...
Rita Mantuano (Cosenza)
Domenica 15 Dic 2024
Una narrazione sorprendente, un meraviglioso incastro di destini, in un crescendo di emozioni che a tratti sfocia nella commozione. Per la conclusione del racconto, per la poesia dei sentimenti proposti con intensità struggente, per il tenore degli argomenti e per la rappresentazione di una Calabria eroica e dignitosa in cerca di riscatto, ricca di misteri, di tradizioni e di Storia, che grazie ai romanzi di Sergio Ruggiero posso dire di conoscere un po’ meglio e di amare un po’ di più.
E’ difficile spiegare quale sia la caratteristica saliente di questo libro di 500 pagine. E tuttavia emerge la scrupolosa ricostruzione storica e la definizione dei contesti. Il racconto dipana una storia d’amore, di guerra, d’amicizia e di coraggio. E di un mistero che si risolve solo alla fine consegnando a Betta la beghina, la figura più oscura del romanzo, la definitiva condanna. Di altissimo livello sono i dialoghi sulla morale e sulla stregoneria, tra Betta e don Remigio, un sacerdote dai viziosi trascorsi, sullo sfondo dell’atmosfera controriformista calabrese che stava ancora consumando il dramma dei Valdesi.
Bello il personaggio di Petrilishca, giovane eroico e maledetto, così come ottimamente disegnati sono i due protagonisti principali, Sbardo e Mariella, due popolani di Amantea che un destino avverso vorrebbe separare e condannare all’infelicità. Si affiancano importanti comprimari: il priore francescano, un saggio dall’etica granitica e dallo spirito eletto, e la Curandera...
E’ difficile spiegare quale sia la caratteristica saliente di questo libro di 500 pagine. E tuttavia emerge la scrupolosa ricostruzione storica e la definizione dei contesti. Il racconto dipana una storia d’amore, di guerra, d’amicizia e di coraggio. E di un mistero che si risolve solo alla fine consegnando a Betta la beghina, la figura più oscura del romanzo, la definitiva condanna. Di altissimo livello sono i dialoghi sulla morale e sulla stregoneria, tra Betta e don Remigio, un sacerdote dai viziosi trascorsi, sullo sfondo dell’atmosfera controriformista calabrese che stava ancora consumando il dramma dei Valdesi.
Bello il personaggio di Petrilishca, giovane eroico e maledetto, così come ottimamente disegnati sono i due protagonisti principali, Sbardo e Mariella, due popolani di Amantea che un destino avverso vorrebbe separare e condannare all’infelicità. Si affiancano importanti comprimari: il priore francescano, un saggio dall’etica granitica e dallo spirito eletto, e la Curandera...
Assunta Antonini - Roma
Domenica 15 Dic 2024
Con Sergio Ruggiero è sempre così…
Si comincia disponendo la mente e gli occhi a una lunga galoppata tra le righe, tante e doviziose, di un racconto che sai già in partenza… ti riserverà mille sorprese. È sempre così. Sai che leggerai nei meandri di un periodo storico complicato, di un territorio “nascosto”, di vita vissuta con condizioni e con ambientazioni lontanissime da noi.
Man mano che vai avanti, ti rendi conto della evoluzione storica, morale, etica, civica dell’umanità contemporanea, ti rendi conto con sollievo del passo da gigante che l’uomo ha compiuto nonostante le contraddizioni, le ingiustizie, le sopraffazioni, le crudeltà e le nebbie che hanno avvolto e avvolgono credenze, superstizioni, mistificazioni della realtà. Quel passato lo senti tuo, t’appartiene, è parte di un filo conduttore che ha attraversato l’umanità contribuendo con tanta sofferenza a renderla moderna, emancipata, più libera da preconcetti, avversa alla violenza, agli istinti, e soprattutto consapevole dei diritti negati dalla storia ai più umili.
Sergio Ruggiero è uno scrittore eccezionale sotto vari punti di vista.
Serietà, passione e dedizione con le quali si tuffa ogni volta in un progetto letterario, fanno in modo che il lettore percepisca il dramma e la realtà narrata pur nell’invenzione del racconto, vissuto intensamente anche quando nella ricostruzione storica emerge il sentimento umano, uguale ed eterno in ogni secolo.
Si comincia disponendo la mente e gli occhi a una lunga galoppata tra le righe, tante e doviziose, di un racconto che sai già in partenza… ti riserverà mille sorprese. È sempre così. Sai che leggerai nei meandri di un periodo storico complicato, di un territorio “nascosto”, di vita vissuta con condizioni e con ambientazioni lontanissime da noi.
Man mano che vai avanti, ti rendi conto della evoluzione storica, morale, etica, civica dell’umanità contemporanea, ti rendi conto con sollievo del passo da gigante che l’uomo ha compiuto nonostante le contraddizioni, le ingiustizie, le sopraffazioni, le crudeltà e le nebbie che hanno avvolto e avvolgono credenze, superstizioni, mistificazioni della realtà. Quel passato lo senti tuo, t’appartiene, è parte di un filo conduttore che ha attraversato l’umanità contribuendo con tanta sofferenza a renderla moderna, emancipata, più libera da preconcetti, avversa alla violenza, agli istinti, e soprattutto consapevole dei diritti negati dalla storia ai più umili.
Sergio Ruggiero è uno scrittore eccezionale sotto vari punti di vista.
Serietà, passione e dedizione con le quali si tuffa ogni volta in un progetto letterario, fanno in modo che il lettore percepisca il dramma e la realtà narrata pur nell’invenzione del racconto, vissuto intensamente anche quando nella ricostruzione storica emerge il sentimento umano, uguale ed eterno in ogni secolo.
Francesco Cicero - Amantea
Domenica 15 Dic 2024
Quasi per caso mi sono ritrovato a leggere “Il periplo degli immortali” di Sergio Ruggiero, un romanzo molto bello che ti prende sin dalle prime pagine, uno di quelli che non vorresti finisse mai, e che ti dispiace interromperne la lettura per le cose quotidiane della vita. Sullo sfondo storico della guerra dei cristiani della Lega Santa contro i musulmani dell’Impero ottomano, viene narrata la partecipazione degli amanteoti alla battaglia di Lepanto (1571), e con essa le vicende di vita quotidiana nella città di Amantea dell’epoca.Nel romanzo ci sono eroi, la fede nella Madonna michelizia, credenze popolari alcune ancora presenti come il malocchio o meglio l’affascinu, un amore con tante difficoltà, il valore dell’amicizia, la possibile amicizia tra “nemici” e persino la presenza del diavolo.
Tutto ben collegato per una piacevole quanto emozionante lettura.
Nelle vicende di Betta, che si erge ad inquisitrice, si evidenzia l’importanza della realtà dei fatti e non come gli stessi appaiono con il filtro dei preconcetti di ognuno.
Spesso infatti, si guardano le cose supponendo una realtà differente e su questa si creano e si diffondono false convinzioni.
Sarebbe bello vedere la storia raccontata in un film, vedere sul grande schermo le battaglie sui legni dell’epoca, le varie vicende che si intrecciano, i luoghi del tempo che fu, e tutti i personaggi.
Tutto ben collegato per una piacevole quanto emozionante lettura.
Nelle vicende di Betta, che si erge ad inquisitrice, si evidenzia l’importanza della realtà dei fatti e non come gli stessi appaiono con il filtro dei preconcetti di ognuno.
Spesso infatti, si guardano le cose supponendo una realtà differente e su questa si creano e si diffondono false convinzioni.
Sarebbe bello vedere la storia raccontata in un film, vedere sul grande schermo le battaglie sui legni dell’epoca, le varie vicende che si intrecciano, i luoghi del tempo che fu, e tutti i personaggi.
Fiorella Franchini - Napoli
Domenica 15 Dic 2024
“Un romanzo è uno specchio che percorre una strada maestra” ha scritto Stendhal e quella di Sergio Ruggiero è la via della storia. Passa per la sua Calabria, per Amantea, e “a volte riflette l’azzurro del cielo, a volte il fango delle pozzanghere”, a volte riporta il fragore del mare. Il Periplo degli immortali edito da Mannarino è un racconto d’insieme in cui le singole vicende si fondono dentro un contesto storico memorabile. La partecipazione di Amantea alla battaglia di Lepanto, combattuta nel 1571 tra Cattolici europei e Islamici ottomani, è rappresentata con grande meticolosità, con un’attenzione particolare ai diversi punti di vista, quello dei combattenti, i sogni, la gloria, il potere, l’affermazione personale e politica delle classi più ricche, il sentimento di riscatto, di devozione dei più umili, quello del popolo, le sue speranze e paure rivelate da un’imprecazione contro i Saraceni o da un’invocazione a Dio e alla Madonna michelizia, la Pinta, icona amanteana protettrice dei soldati della Cristianità, o da una superstizione maligna....
Fiammetta Segala - Riva del Garda
Domenica 15 Dic 2024
“Ascolta il vento. Egli ti parla e sa dirti tante cose. Racconta storie e devi imparare ad ascoltarlo”.
Questa frase, contenuta nel libro, è il consiglio offerto da una madre amorosa alla figlia Mariella. Proprio come questa giovane, Ruggiero non solo ha saputo ascoltare il vento marino della sua adorata Amantea, ma è riuscito a raccontarlo con un talento singolare. La narrazione storica rivivifica i fatti della battaglia di Lepanto, riportati con dovizia, vivacità, palesando uno studio attento e meticoloso. Prodigiosamente, con una leggerezza quasi miracolosa, la Storia dei Grandi Eventi si apre al pari di un bocciolo di rosa, si diversifica e stratifica riverberandosi altrove. Ed è questo “altrove” a rendere il racconto estremamente affascinante. Si inanellano infatti, qui, le vite dei personaggi, ognuno col suo percorso specifico.
Dalla carta emergono le figure ben disegnate; si fanno carne e sangue e cuore e pensiero. Appare un’umanità segnata dal tempo storico certo, ma sempre immutabile nei sentimenti, nelle paure, nei desideri. Per questo il testo prescinde il tempo strettamente inteso, affrontando vari temi quanto mai attuali, non ultimo la difficoltà di comunicazione e accettazione tra culture diverse.
L’autore sembra essere catapultato indietro nel tempo, fedele cronista silenzioso di fatti reali, ma anche sottile psicologo pronto
Questa frase, contenuta nel libro, è il consiglio offerto da una madre amorosa alla figlia Mariella. Proprio come questa giovane, Ruggiero non solo ha saputo ascoltare il vento marino della sua adorata Amantea, ma è riuscito a raccontarlo con un talento singolare. La narrazione storica rivivifica i fatti della battaglia di Lepanto, riportati con dovizia, vivacità, palesando uno studio attento e meticoloso. Prodigiosamente, con una leggerezza quasi miracolosa, la Storia dei Grandi Eventi si apre al pari di un bocciolo di rosa, si diversifica e stratifica riverberandosi altrove. Ed è questo “altrove” a rendere il racconto estremamente affascinante. Si inanellano infatti, qui, le vite dei personaggi, ognuno col suo percorso specifico.
Dalla carta emergono le figure ben disegnate; si fanno carne e sangue e cuore e pensiero. Appare un’umanità segnata dal tempo storico certo, ma sempre immutabile nei sentimenti, nelle paure, nei desideri. Per questo il testo prescinde il tempo strettamente inteso, affrontando vari temi quanto mai attuali, non ultimo la difficoltà di comunicazione e accettazione tra culture diverse.
L’autore sembra essere catapultato indietro nel tempo, fedele cronista silenzioso di fatti reali, ma anche sottile psicologo pronto
Felice Signoretti - Bologna
Domenica 15 Dic 2024
Fin dall’inizio si delinea il motivo conduttore del romanzo, cioè il rapporto tra i due giovani popolani Sbardo e Petrilishca, che nello svolgersi della narrazione da antagonisti si trasformano in amici sinceri. Invero il motore degli eventi verte sullo scontro continuo tra l’amore e l’odio, sentimenti primordiali che attraversano la vita di tutti i personaggi e di tutta la società. Tali sentimenti sono alla base della vita del popolo, di quella dei nobili, di quella dei cristiani e dei musulmani. Il loro intrecciarsi conduce non solo ai rapporti tra gli individui ma anche tra opposte civiltà, quella cristiana e quella mussulmana. Due infatti gli sfondi narrativi tra loro intrecciati: quello della piccola città, Amantea, chiusa nelle sue tradizioni e nelle sue credenze, e quello del mondo circostante, che dalla Calabria Citra si espande all’Europa e all’Oriente, fra i due immani eventi rappresentati dalla caduta di Costantinopoli e dalla battaglia di Lepanto. Nell’ambito del piccolo mondo di Amantea e del grande mondo esterno si intersecano ugualmente i vari intrecci sociali: i nobili e i ricchi, i poveri e i diseredati, i liberi e gli schiavi...
Cinzia Altomare (Cosenza)
Domenica 15 Dic 2024
Il Periplo degli Immortali è un romanzo dal titolo impegnativo, quasi difficile da ricordare, ma proprio in esso che è racchiusa tutta l’anima del romanzo.
Romanzo, nel vero senso del termine, si legge tutto d’un fiato.
Questa volta Sergio Ruggiero ha scritto con grande ricercatezza, ancor meglio delle altre volte, le storie della gente della Calabria di un tempo: i protagonisti fanno parte del popolo, semplice e comune, ma di cuore e dai grandi valori. Al centro di tutto lo snodo c’è l’amicizia tra Petrilisca e Sbardo, due ragazzi che diventano uomini andando incontro con coraggio al loro destino; c’è la storia della “Vrusciata” Mariella, giovane donna dal volto segnato da una disgrazia, ma forte e coraggiosa come le donne calabresi nella loro autenticità; c’è la “Curandera”, che conosce l’arte di curare con le erbe e di tanto in tanto aggiunge un pizzico di magia popolana; c’è Betta, la beghina, una donna malvagia e ottusa che usa la religione a suo piacimento, parte oscura del romanzo, e tanti altri ancora.“Costruiti” con dovizia di particolari, fisicamente e moralmente si umanizzano tanto da vivere con angoscia e speranza ogni loro fatica.
Sullo sfondo, la Battaglia di Lepanto, e tutti i nomi noti dei condottieri e i nobili locali che vi presero parte, a cui lo scrittore pare avere dato una collocazione marginale, in verità è la parte centrale di tutto il romanzo, forza propulsiva perché il destino di tutti i protagonisti sia portato a compimento.
Come sempre interessan
Romanzo, nel vero senso del termine, si legge tutto d’un fiato.
Questa volta Sergio Ruggiero ha scritto con grande ricercatezza, ancor meglio delle altre volte, le storie della gente della Calabria di un tempo: i protagonisti fanno parte del popolo, semplice e comune, ma di cuore e dai grandi valori. Al centro di tutto lo snodo c’è l’amicizia tra Petrilisca e Sbardo, due ragazzi che diventano uomini andando incontro con coraggio al loro destino; c’è la storia della “Vrusciata” Mariella, giovane donna dal volto segnato da una disgrazia, ma forte e coraggiosa come le donne calabresi nella loro autenticità; c’è la “Curandera”, che conosce l’arte di curare con le erbe e di tanto in tanto aggiunge un pizzico di magia popolana; c’è Betta, la beghina, una donna malvagia e ottusa che usa la religione a suo piacimento, parte oscura del romanzo, e tanti altri ancora.“Costruiti” con dovizia di particolari, fisicamente e moralmente si umanizzano tanto da vivere con angoscia e speranza ogni loro fatica.
Sullo sfondo, la Battaglia di Lepanto, e tutti i nomi noti dei condottieri e i nobili locali che vi presero parte, a cui lo scrittore pare avere dato una collocazione marginale, in verità è la parte centrale di tutto il romanzo, forza propulsiva perché il destino di tutti i protagonisti sia portato a compimento.
Come sempre interessan
Ada Musì - Amantea
Domenica 15 Dic 2024
Anche questa volta il Ruggiero ha saputo raccontare con colto linguaggio e sapiente intreccio narrativo i fatti storici riferibili, in questo caso, agli anni della battaglia di Lepanto, alla quale Amantea ha partecipato nella misura semplice e popolare dei suoi protagonisti. Uno su tutti: Sbardo, che si ritroverà a vivere un’avventura bellissima e imparerà a cavarsela in situazioni davvero difficili. Mi sembra quasi di sentire quella brezza leggera soffiare tra le fronde degli alberi, quella brezza che parlava con Mariella e che lei sapeva ascoltare, mentre i profumi della natura, spargendosi nell’aria, inebriavano le anime dei due amanti. Lui avrebbe potuto avere una vita diversa con Tisha, la Calipso de’ Il periplo degli immortali, ma il desiderio di ritornare dalla sua amata e alla sua terra hanno vinto su tutto.
Le scene descritte nel romanzo sono numerose come numerosi sono gli intrecci, i dialoghi, i colpi di scena, il tutto elaborato con ingegno, unendo alla straordinaria componente emozionale una ricostruzione storica d’altissimo livello.
Il finale, è emozionante, una sintesi perfetta di amore, di amicizia e di eroismo, che pervade tutto come una materia che lambisce l’orizzonte, penetra gli abissi del mare e scolpisce le pietre di Amantea con l’utensile immortale di una magnifica scrittura.
Le scene descritte nel romanzo sono numerose come numerosi sono gli intrecci, i dialoghi, i colpi di scena, il tutto elaborato con ingegno, unendo alla straordinaria componente emozionale una ricostruzione storica d’altissimo livello.
Il finale, è emozionante, una sintesi perfetta di amore, di amicizia e di eroismo, che pervade tutto come una materia che lambisce l’orizzonte, penetra gli abissi del mare e scolpisce le pietre di Amantea con l’utensile immortale di una magnifica scrittura.
Rosanna Giovinazzo, Polistena.
Domenica 15 Dic 2024
“Il periplo degli immortali”, narrazione davvero maestosa e imponente, caratterizzata da una rigorosa ricostruzione storica e da un perfetto equilibrio tra gli eventi narrati. La partecipazione di Amantea alla battaglia di Lepanto del 1571, la mitica battaglia che ha determinato le sorti del mondo occidentale fermando l’avanzata ottomana in Europa: è questo lo sfondo storico del romanzo in cui mirabilmente si incastrano storie d’amore, di coraggio e forza, di amicizia, di superstizione, di crudeltà, di religiosità vera di contro alla “religiosità” dell’Inquisizione.
E così, i personaggi di Petrilishca e Sbardo, di Mariella e della terribile beghina Betta, di Rosa la Curandera, di Tisha e Ramadan, del nobile locale Scipione Cavallo, di don Remigio ed altri ancora, danno vita a questa storia che è un crescendo di sensazioni intense, di trepidazione e anche di tanta tenerezza.
Il microcosmo, quello di Amantea, e il macrocosmo, quello dell’Europa del XVI secolo e del Mediterraneo, teatri di scontro tra due civiltà, si fondono in un unicum, e questo fa di questo romanzo una testimonianza di grande valore perché sono messe in stretta correlazione (cosa non facile) le ragioni e le implicazioni politiche di chi deteneva il potere, con le paure, la miseria, la dignità e la speranza del popolo, dei subalterni, dei derelitti.
E così, i personaggi di Petrilishca e Sbardo, di Mariella e della terribile beghina Betta, di Rosa la Curandera, di Tisha e Ramadan, del nobile locale Scipione Cavallo, di don Remigio ed altri ancora, danno vita a questa storia che è un crescendo di sensazioni intense, di trepidazione e anche di tanta tenerezza.
Il microcosmo, quello di Amantea, e il macrocosmo, quello dell’Europa del XVI secolo e del Mediterraneo, teatri di scontro tra due civiltà, si fondono in un unicum, e questo fa di questo romanzo una testimonianza di grande valore perché sono messe in stretta correlazione (cosa non facile) le ragioni e le implicazioni politiche di chi deteneva il potere, con le paure, la miseria, la dignità e la speranza del popolo, dei subalterni, dei derelitti.